Censimento delle specie fungine ed arboree del bosco "La Piantata" di Bracciano (RM)
Il 15 aprile 2012 è stato presentato il Libro “Funghi e non solo”, risultato del censimento a cura del nostro Gruppo, iniziato nell’autunno 2008, delle specie fungine, floristiche e arboree del bosco "La Piantata in località San Celso, Bracciano (RM)”, accolto con interesse dal Comune di Bracciano, dalla Provincia di Roma e dalla Bracciano Ambiente, ai quali va il nostro più sincero ringraziamento per aver creduto e supportato il progetto.
Le figure professionali che hanno contributo alla realizzazione dell’ opera sono state i micologi Sigg. Aristide Appolloni, Vittorio Ciotti e Adler Zuccherelli, dal Dott. Forestale Sig.a Adolfa Pinelli, e dal Dott. in Scienze Biologiche Sig.a Teresa Rinaldi. Ad esse aggiungiamo con un particolare ringraziamento anche il Dott. Sig.a Anna Scoppola del Museo Erbario della Tuscia, dell’amico Sig.Giorgio Pinelli e del grafico Sig. Giovanni Maccari.
Lo studio capillare sistematico dell’ecosistema del bosco de La Piantata, con le specie fungine, arboree e dei microrganismi presenti nel terreno e nell’aria, è utile per capire il suo stato di salute. Di seguito alcune foto dell'evento e poi un breve cenno alle fasi e ai metodi utilizzati.
Inquadramento territoriale: Il bosco ha una superficie di circa 28 ha, con quota tra 167m a 228 s.l.m., ricade all’interno del Parco Naturale Regionale di Bracciano-Martignano e nella ZPS IT 6030085“ Comprensorio Bracciano-Martignano. E'costituito essenzialmente da Cerreta submediterranea dell’Italia centrale ad alto fusto di origine artificiale impiantata agli inizi degli anni quaranta da parte dell’Università Agraria di Bracciano. Sorge su un suolo roccioso vulcanico, con terreno discretamente fertile, ma non particolarmente profondo. E’ inserito tra terreni agricoli e terreni in fase di urbanizzazione. Inoltre è meta frequente di visitatori durante tutto l’anno.
Studio dei microrganismi: lo studio è avvenuto in laboratorio previo prelievo dei campioni in diversi punti del bosco con le piastre di Petri tenute aperte un’ora dal momento della raccolta. I campionamenti sono poi stati ripetuti nel tempo. I risultati attestano che nel bosco esiste una buona variabilità di microrganismi che mutano nel tempo in base delle condizioni climatiche. Molto rappresentati sono risultati i generi Bacillus e Streptomyces.
Studio delle specie arboree e floristiche: dopo vari sopralluoghi preliminari, sono stati scelti 13 punti per i rilievi, poi fissati con le coordinate con GPS a applicato il ‘’Metodo dei Quadrati Permanenti’’. I campioni raccolti sono stati essiccati con una pressa e poi sottoposti a trattamento antiparassitario. Per la determinazione delle specie è stato utilizzato il testo del Pignatti. Per la stesura dell’ “elenco floristico” si è deciso si adottare la nomenclatura e l’ordine sistematico delle famiglie secondo Anzalone (2010), ritenuta più adatta per il nostro studio. Per i rilievi è statistici è stata utilizzata una tabella floristica di presenza/assenza delle specie in ordine decrescente per frequenze. E’ stata inoltre elaborata un’ulteriore tabella “matrice floristica con indici di Effenberg” per informazioni più specifiche e informazioni per il calcolo degli spettri biologici [Lo spettro biologico è l’insieme delle percentuali delle diverse forme biologiche che concorrono a formare la flora di un territorio raggruppamento delle specie in categorie biologiche in base alla strategia che queste adottano per sopravvivere nella stagione avversa, proteggendo le gemme] e corologici [spettri corologici: l’insieme delle percentuali dei diversi tipi che concorrono a formare la flora di un territorio].
Dall’elaborazione dei dati abbiamo: la composizione dell’elenco floristico è di 101 specie, di cui 83 erbacee, 12 arbustive e 6 arboree. Le specie sono suddivise in 43 famiglie di cui le più rappresentate sono Fabaceae, Poaceae e Asteraceae. Il genere con maggior numero di specie è Vicia.
Funghi: le specie censite sono state 265. Le specie fungine sono state fotografate per mettere in risalto i caratteri distintivi e morfologici. Una volta raccolte sono state riposte in appositi sacchetti di carta per evitare ogni possibile inquinamento. Poi sono state osservate al microscopio per la rilevazione dei caratteri non visibili ad occhio nudo come le spore, le ife, la trama della carnee e della cuticola, la reazione a particolari reagenti.
Conclusioni: Pur considerando il numero delle specie floreali, arboree e fungine rinvenute esistono molti fattori esterni che influenzano l’ecosistema nel suo complesso, alcuni di particolare disturbo:
- presenza di terreni confinanti con il bosco, prima agricoli e ora in fase di urbanizzazione;
- strada limitrofa (circumlacuale) caratterizzata da intenso traffico in alcuni periodi dell’anno;
- origine antropica del bosco (minore biodiversità);
- strade a confine e sentieri interni (con introduzione di specie tipiche di spazi aperti);
- elevata fruizione turistica (specie sinantropiche, scarsa rinnovazione, compattamento del suolo e sentieri);
- apertura della volta arborea a causa di piante morte (poche geofite) con conseguente maggior penetrazioni di luce solare e quindi di aumento della temperatura (calore) del suolo;
- suolo costituito da rocciosità affioranti e origine vulcanica del terreno.
Proposte d’intervento: la Cerreta di San Celso, non svolgendo più una funzione produttiva a scapito di quella ricreativa e turistica, affinché si conservi nel tempo e con tutte le funzioni biologiche, dovrebbe ricevere una serie d’interventi quali, a parte un continuo studio e monitoraggio delle specie esistenti, la regolamentazione delle visite da parte dei pubblico solo in zone limitate, escludendone l’accesso in aree più sensibili, recintare aree di rinnovazione naturale per favorirne lo sviluppo e valutare l’introduzioni d’impianti come aceri e frassini, che favoriscono la rinaturalizzazione delle aree degradate e il miglioramento delle condizioni del suolo per la loro lettiera facilmente degradabile.